sognare gente strana

sognare festa

Francamente sogno di rado (o comunque non ricordo spesso i sogni). Qualche sera fa però ho sognato a lungo e non dimentico quel che ho ‘vissuto’ in uno stato di non veglia.

Ricordo vagamente di essermi trovato in mezzo a una grande confusione. Non so se una festa o un evento. Poi di essermi stancato e aver cercato l’uscita. Ho seguito una strada laterale e dietro una curva mi sono ritrovato sulla terrazza di un locale. Ricordo di aver pensato di aver capito solo in quel momento che fosse lo stesso locale che vedevo dalla tangenziale passando ma che non avrei saputo raggiungere. Ricordo un’insegna rossa e grande e di aver notato che il nome del locale era lo stesso della parola che ripeteva un gruppo vocale di colore che cantando animava la serata. Mi sono fatto strada a fatica in un cunicolo stretto e in discesa con luci dominanti rosse. C’era molta gente. E c’erano persone ferme ai lati, alcune nude. Poi tutto è diventato come un gigantesco gay pride. Femminielli che ammiccavano e nascondevano i genitali fra le cosce e donne nere bellissime che si toccavano eccitate ma avevano sulla pelle (o era proprio la pelle?) come del fango increspato o piuttosto l’effetto di una corteccia. Sembravano invasate e malate o anche rappresentare una sensuale decomposizione. Alcune straordinariamente affascinanti e ma così repellenti che mi scostavo e restavo nel dubbio se cedere o fuggire. Sbucato sulla terrazza ho incrociato qualcuno di conosciuto e dall’aspetto del viveur, col ciuffo di capelli e il fazzoletto al collo, mi ha parlato di animismo, di esorcizzazione della morte, di uno strano rito per far sentire i defunti vicini a noi e noi vicini a loro e non distanti. Poi ho visto in mano a qualcuno un cronometro. Ho detto a questa persona, questo presunto conoscente, che ne avrei voluto uno uguale e l’abbiamo soppesato. Era antico, d’oro, intarsiato. L’uomo mi ha detto che ci avrebbe pensato lui. Siamo entrati in una macchina scoperta. Ha guidato veloce in una città (?) della quale lì per lì ho riconosciuto degli angoli (la antica Giudecca del mio paese), un ristorante interno a una piazzetta (mi sembrava fosse a Milano o Roma) con degli avventori davanti. Era tutto così noto e indefinito al tempo stesso. L’uomo ha fermato la macchina e orgoglioso di aver dimostrato la sua capacitá di risolvere le cose mi ha portato davanti a una porta a vetri. Ha bussato e nonostante l’ora (credo molto tarda) qualcuno è venuto ad aprire. Sono stato presentato come un amico che voleva acquistare un cronometro. Dentro era una orologeria, armadi in legno, scale, mobili antichi, vetrine. Ho visto un cronometro uguale a quello della festa. L’ho soppesato e chiesto il prezzo. Poi me ne hanno mostrato uno enorme, grande quasi come un catino. Mi è piaciuto ma non funzionava. Il venditore mi ha risposto che ci avrebbe pensato lui a sistemarlo. Ricordo che ha usato il verbo ‘alesare’ ma non so esattamente cosa c’entri. Mentre l’orologiaio lavorava di lima e attrezzi io ho sbirciato una targhetta sul fondo della scatola e dava un costo di circa 700 euro. Il mio ‘amico’ era immobile appoggiato da qualche parte. Ci siamo guardati. Io ho temuto di dovere per forza acquistare il cronometro e –sembrandomi costoso- ho cercato di tergiversare dicendo che ero più interessato a quello piccolo. L’orologiaio intanto è tornato intanto soddisfatto con il cronometro gigante in mano e funzionante. Voleva vendermelo per 1700 euro. Io ho rifiutato e come scusa ho usato il cartellino da 700, dicendo che non era possibile che vi fossero due prezzi diversi per lo stesso pezzo. L’orologiaio si è indignato e mi ha rinfacciato l’ora tarda in cui mi ha ricevuto e di averlo persino alesato, calibrato apposta per me. Dopo un pò di tira e molla è arrivato il proprietario (forse) vero del negozio al quale ho fatto presente che io non avevo mai parlato di un acquisto, che i due prezzi non coincidevano e che aveva fatto tutto il primo orologiaio. Il mio amico guardava in silenzio. Il proprietario vero mi dava ragione davanti all’orologiaio e difendeva le tesi del cliente. Io però mi sono scocciato e sono uscito piantando tutti in asso. Poi mi sono svegliato.

Sarei realmente curioso di capire che diavolo significa tutto questo.

Grazie,

ciao, il tuo sogno per quanto pieno di elementi che possono essere più o meno interessanti, ha un filo conduttore da quando ti trovi a questa specie di festa fino all’orologiaio che vuole venderti il cronometro, tutti i personaggi  che incontri nel tuo sogno sono quantomento particolari, la festa e la confusione con ragazze nere che hanno la pelle di corteccia, il tuo “amico” che di notte ti porta a vedere un cronometro ed infine le due figure degli orologiai e la storia del prezzo non conforme, tutto questo simboleggia un periodo nella vita reale dove non sei a proprio agio con gli altri, cosi come nel sogno, ti troverai a riflettere sul comportamento delle persone intorno a te e porti la classica domanda, sono strano io o tutto il mondo?, in ogni caso niente di preoccupante, la parte finale del sogno dove il secondo orologiaio è dalla parte tua, significa che dopo un momento di smarrimento tornerai a    stare in pace col mondo, almeno in parte.

 

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Stanotte ho sognato un mio amico della quale ero follemente innamorata, tra di noi c’era un rapporto speciale, poi mi sono fidanzata e non l’ho più visto e sentito visto che si può dire che eravamo quasi ex.. Comunque, ho sognato che veniva arrestato ma ero l’unica che non poteva entrare nel carcere per parlargli, avevo una sorta di divieto, quindi è entrata mia madre e prima che entrasse le ho detto: digli che mi manca e che deve uscire presto, poi dagli questa busta, nella busta c’erano un anello, una lettera e un biglietto degli auguri con l’invito della mia festa.
Mia madre quando esce mi fa: il biglietto te lo rida perché ha detto che non ha bisogno dell’invito per venire alla tua festa, l’anello te lo rida perché qui non glie lo fanno tenere e poi non lo può mettere perché è ancora fidanzato, la lettera l’ha letta ma preferisce che la tieni tu perché non la vuole tenere qui, poi ti ha scritto un bigliettino, leggilo. Allora io leggo il biglietto e c’era scritto: mi manchi anche tu, torno presto stai tranquilla e ti giuro che la prima cosa che faccio quando esco è quella di venirti a prendere. Poi non so perché è ma mi sono trovata davanti al vetro del carcere e lui mi ha detto: sono finito dentro per rissa, tra 30 giorni esco!

Ciao il tuo sogno rappresenta semplicemente il tuo rammarico, per come è andata tra di voi, evidentemente ci pensi ancora e ora dopo tutto questo tempo che è passato se potessi tornare indietro ti comporteresti diversamente, l’incontro con tua mamma, l’anello e la lettera significano che speri lui torni a farsi sentire per continuare da dove avevate lasciato.